martedì 30 gennaio 2024
venerdì 26 gennaio 2024
mercoledì 24 gennaio 2024
Rivista riscontri
Intervista sulla rivista Riscontri
L’altro io
Intervista a Miriam Ballerini
L’ALTRO IO. Storia del mostro delle lacrime (Kimerik) è il titolo del nuovo libro di Miriam Ballerini, autrice di romanzi, racconti e poesie nell’ambito della narrativa sociale. Miriam Ballerini insegna inoltre scrittura creativa ed è redattrice del blog “Insubria critica”, prima di passare all’intervista scopriamo di più sulla pubblicazione:
ISBN: 979-12-5466-498-8
Editore: Kimerik
Genere: Narrativa
Collana: Percorsi
Anno: 2023
Pagine: 406
Abstract:
Tutti gli esseri umani hanno in loro la gamma completa dei sentimenti, dal positivo al negativo: questo pensa Nicla, una giovane donna di ventiquattro anni, la quale decide di scrivere una storia forte e dalle tinte fosche. La sua passione per la scrittura la stuzzica sempre come un solletico ed è per questo che, nonostante le perplessità di coloro che la amano e le stanno accanto, lei decide di andare dritta verso il suo obiettivo, una preda a cui mirava da quando di anni ne aveva solo sedici e che, finalmente, è stata catturata: un serial killer, il mostro delle lacrime, lo chiamano. La sua ultima vittima è riuscita a sfuggirgli e a identificarlo; la protagonista di questo romanzo in cui, a cornice, si costruisce un ulteriore tessuto narrativo interno, si immerge con tutta se stessa nella stesura di questa storia, indagando a fondo, leggendo, provando il medesimo dolore delle vittime del mostro. Eppure lui non confessa, è un cinico e manipolatore, sa entrare dentro le persone, Nicla viene messa in guardia.
***
Quella che racconti nel tuo romanzo è pura opera di fantasia. Quanto conta trovare gli spunti giusti per scrivere un racconto? Prendi ispirazione anche da casi reali?
Molto spesso la realtà supera la fantasia e, a volte, basta solo guardarsi intorno. Scrivendo di storie che volgono la loro attenzione al sociale, gli spunti sono essenzialmente presi da casi reali. Nel caso specifico de “L’altro io”, il tutto è nato dalla mia attenzione riguardo gli assassini seriali. Da quando vidi il film “Il mostro” che narrava le gesta del serial killer americano Theodor Robert Bundy, quando avevo circa sedici anni, ho cominciato a studiare il fenomeno tramite documentari e libri. E ancora le mie ricerche continuano.
Ci descrivi come nasce il personaggio di Nicla?
Nicla arriva a me innanzitutto come nome. Ricordo che ero a una presentazione di un altro mio libro e c’era questa signora con un nome che ho trovato davvero particolare! Me lo sono segnato e, quando ho pensato di cominciare a scrivere “L’altro io”, si è fatta avanti! Nicla è la persona che mi serviva per raccontare le gesta di Lucas, il mostro delle lacrime. Lei è la parte buona, quella che cerca di comprendere senza giudicare, la guida in questo girone infernale.
C’è un mostro, un serial killer e ci sono le vittime anche nella tua storia. Come hai creato questi personaggi e quali sono i loro stati d’animo che hai inteso rimarcare?
Volevo mostrare in tutte le sue sfaccettature cosa accade quando una persona, per vivere, ha bisogno di uccidere. Lucas, il mio serial killer, è colui che mostra ai lettori cosa accade nella loro mente, come nasce il fenomeno, come diventano assassini; soprattutto rimarcando che nessuno nasce mostro, ma lo si diventa. Delle vittime ho voluto mostrare la pietas che va loro rivolta; ma anche il concetto di giustizia e vendetta. Come nella vita reale, ognuno ha un suo modo di reagire, spero di essere riuscita a mostrare una vasta gamma di possibilità.
Hai scritto il tuo primo romanzo da adolescente. Cosa è successo? Com’è nata la tua passione?
È vero! Ho sempre scritto, perché … mi succede! Ho dentro di me una molla che mi spinge a farlo e, fin dai dodici anni per me è stato naturale compiere questo gesto. Il primo romanzo lo scrissi a quattordici anni, s’intitolava “Gabbie” e narrava di carcere! Ovviamente era un testo sicuramente imbarazzante dal punto di vista letterario! Però, negli anni, ho ripreso l’argomento e ne è nato un romanzo vero pubblicato nel 2008 dal titolo “Fiori di serra”. La passione della scrittura è nata essenzialmente dalla lettura. Più leggevo e più venivo contagiata da questa meravigliosa malattia.
Hai iniziato a scrivere da giovanissima affinando poi il tuo modo di esporre una storia. Come è cambiato il tuo modo di scrivere in questi anni?
Innanzitutto sono cresciuta: maturando come persona, come individuo. Diventi più coraggioso anche nel modo di esporre i tuoi pensieri e, anagraficamente parlando, l’esperienza aiuta. Dai primi romanzi all’ultimo, così mi fanno notare i miei lettori, si nota questa crescita. Poi, detto fra noi, ritengo che non si finisca mai d’imparare. Ogni giorno si cresce, si sperimenta, si apprende qualcosa di nuovo.
Progetti per il futuro? Sogni nel cassetto da trascrivere su carta?
In realtà ho già un nuovo libro in mente, ma al momento è solo in stato embrionale.
Nel frattempo mi sto dedicando alle presentazioni che sono il banco di prova: quando ti trovi di fronte al pubblico è il momento in cui tocchi con mano se il tuo lavoro è riuscito oppure no. Inoltre sto facendo da giurata in due concorsi.
Proseguo in questa professione che è affascinante e che mi ha scelto. Avrei voluto fare il veterinario e, non so come, la vita mi ha sorpresa con un blocco di fogli bianchi e una penna.
a cura di Gianluca Amatucci
martedì 23 gennaio 2024
Articolo su Malpensa 24.
https://www.malpensa24.it/venerdi-a-malnate-incontro-con-la-scrittrice-miriam-ballerini/
Articolo su Malpensa 24. Grazie ad Antonio Laurenzano.