Se volete, se siete interessati o conoscete qualcuno che lo sia, rendo diponibile il mio corso on line. Lezioni per e-mail, con correzione compiti. Per info miriamballerini@alice.it
domenica 15 settembre 2013
Corso di scrittura creativa
Se volete, se siete interessati o conoscete qualcuno che lo sia, rendo diponibile il mio corso on line. Lezioni per e-mail, con correzione compiti. Per info miriamballerini@alice.it
martedì 23 luglio 2013
Miriam Ballerini su ESTATE IN NERO
La casa editrice Colors & Gold entertainment ha
pubblicato per questo luglio canicolare tre raccolte di racconti da collezione
snelle e agili, da consumare sotto l’ombrellone o con una bibita e per colorare
la nostra estate di suspence, amore e orrore.
In ben 60.000 edicole italiane potete trovare i colori
dell’estate: estate in giallo, estate in rosa, estate in nero. E proprio in
quest’ultima rivista è presente anche Miriam Ballerini, scrittrice comasca, che
per una volta ha abbandonato la narrativa sociale, per dedicarsi a una storia
dai tratti noir: “Nicki ha fame”. Un racconto basato sulla storia vera di un
serial killer tedesco, con il quale ha creato il suo pezzo d’invenzione.Si legge nell’introduzione di Dario Maria Gulli, (autore di diversi saggi e manuali, graphic novel, Art Director di svariate casa editrici e autore cinematografico): “ Noi abbiamo selezionato opere di autori noti e altri meno noti, che avevano qualcosa da raccontare”.
Così sono nate queste tre creature.
La Ballerini, presente nella raccolta Estate in nero, è al fianco di scrittori italiani e stranieri: Michael Laimo – Michele Pastoressa – Simone Turri & Daniela Mecca – Dario Giardi – Philip Osbourne.
mercoledì 12 giugno 2013
TESTI ALLIEVI SECONDO CORSO A CASLINO
Ecco due testi scritti dai miei allievi del corso tenuto a gennaio a Caslino al Piano.
Il primo è un racconto tratto da un fatto di cronaca:
Scrittori:
MARCO GUASTELLA
EMANUELA MATTIROLI
IVAN MERONI
Il primo è un racconto tratto da un fatto di cronaca:
Scrittori:
MARCO GUASTELLA
EMANUELA MATTIROLI
IVAN MERONI
"SCHIZOTRENIA"
Han uscì
dall’ascensore e, come tutte le sere, i suoi occhi si posarono sul seno
generoso della portinaia.
Uscì dalla porta
girevole e si trovò sotto il tipico acquazzone newyorkese. Dopo alcuni
tentativi andati a vuoto, aprì l’ombrello.
«Che tempo di merda!» imprecò.
Zigzagando fra le macchine incolonnate
attraversò la strada, con passo svelto; venne inghiottito, poco più in là,
dall’ingresso della metropolitana.
Sulla banchina Jhon sbraitava e roteava le
braccia, ostaggio delle proprie voci; nello spazio vuoto creatosi tra la folla.
Han, distratto dal pensiero della serata
piccante che lo attendeva, senza rendersene conto lo urtò, scaraventandolo a
terra.
«Coglione! Guarda dove vai!» urlò Jhon,
sputando saliva intorno.
«Scusa, non ti avevo visto», rispose automaticamente Han.
Jhon si alzò in piedi affrontandolo: «No,
il mio amico dice che tu sei uno di quelli che sta con “loro”».
Han, d’improvviso, si sentì d’aver
raggiunto il culmine per di quella lunga giornata: al mattino la lavata di capo
da parte del suo direttore; poi si era versato il caffè sulla camicia. La
pioggia, e ora quel matto farneticante. Lo fissò a denti scoperti: «Andate
all’inferno, tu e il tuo amico».
Jhon lo spinse, dicendo: «Stai lontano da
noi!»
Han finì sui binari sottostanti, di
schiena; la sua mente si annebbiò per il dolore lancinante della caduta. Cercò
di rialzarsi, disorientato e con addosso la stupida preoccupazione di aver
rotto il cellulare.
Nello stesso istante sentì vibrare le
rotaie sotto le scarpe. Con un grido muto si gettò addosso il muro della
banchina, afferrandosi con le braccia e dandogli la scalata.
La folla si riunì intorno al suo affannato
tentativo di salvarsi; mille visi si affacciarono, ma nessuna mano si tese.
Il passaggio del treno portò con sé la
lavata di capo da parte del suo direttore; la macchia di caffè sulla camicia,
la pioggia e l’ombrello che faceva cilecca.
Di questo incidente rimase una foto
scattata da un giornalista free lance, che immortalava Han con un braccio teso
verso la salvezza; oltre l’immobilità degli astanti.
Jhon uscì fischiettando dalla
stazione: aveva smesso di piovere.
Mi ricordo di Silvia Sala
Mi ricordo della sua mano
sulla mia testa ormai adulta.
Molto raccontava con la stretta sua,
forte e sincera.
Mi ricordo dei occhi scuri,
intensi, che ridevano
delle sue marachelle di bambino.
Mi ricordo delle sue disamine sportive
da condividere a
fine partita.
Mi ricordo del suo amore per
i fiori e i cani.
Mi ricordo dei nostri pomeriggi
d’autunno, in cerca di funghi.
Mi ricordo di un
intenso aroma di liquirizia,
dell’odore pungente della sua colonia;
del profumo di brioche appena sfornate.
Mi ricordo e non è solo un ricordo:
è un’immagine dipinta nella mia mente,
impressa nel mio cuore,
scolpita nella mia anima.
martedì 15 gennaio 2013
sabato 5 gennaio 2013
La luce oltre le crepe
Nel nostro quotidiano, vissuto sempre di fretta e furia, è
facile dimenticare cose che sono accadute solo pochi mesi prima.
Eventi visti al telegiornale, magari lontani da noi; ma per
chi ha vissuto sulla propria pelle un terremoto, non lo dimenticherà mai.
Per questo, quando Luca Gilioli mi ha proposto di
partecipare al progetto di questa antologia, ho subito accettato, inviando una
mia poesia sul terremoto avvenuto in Emilia Romagna e zone limitrofe.
Dice Giuseppe Pederiali nella prefazione: “ …occorre
seguitare a farci sentire, per questo trovo molto bello che facciano sentire la
loro voce anche i poeti, una categoria di artisti che non può godere di platee
immense, non riempie stadi e piazze, ma che sa come penetrare nelle coscienze,
nel cervello e nel cuore della gente, e accendervi emozioni”.Già, perché passati pochi mesi sembra che il caso sia chiuso e tutto torni alla normalità. Mentre ancora c’è molto da fare e ricostruire. Le cose continuano ad accadere anche quando i telegiornali non ne danno più notizia! Passate le parole che facevano odience, nessuno se ne preoccupa più; ma la gente continua a vivere, anche quando non viene inquadrata.
Ecco il perché di questa raccolta di poesie, perché anche noi poeti, nel nostro piccolo, si possa dare una mano.
Per quanto riguarda la qualità dei testi, vediamo cosa scrivono i curatori del progetti, Roberta de Tomi e Luca Giglioli: “Quando abbiamo deciso di riunire voci poetiche da tutt’Italia e farne un coro che cantasse le reazioni emotive che il terremoto ha provocato siamo diventati curatori di un progetto che artisti di grande livello, e di grande cuore, hanno onorato”.
Questo è quanto, non mi resta che condividere questo
articolo coi curatori, i poeti e voi, gentili lettori; sperando che vogliate
una volta di più, tendere la mano a chi ne ha bisogno.
© Miriam Ballerini
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