L'ULTIMA POESIA di Carola Corbetta Eccomi qua, sopra questi fogli bianchi, io, proprio io che non ho mai scritto nemmeno gli auguri di Natale, firmandomi solo col mio sorriso che bastava per farmi ricordare. «Alda non puoi più vivere sola nella tua grande casa, hai bisogno d'aiuto, di compagnia, di qualcuno che badi a te; la Casa dei Gelsomini è accogliente e ben curata, il personale in grado di soddisfare tutte le tue piccole e grandi esigenze ed è vicina a noi, verremmo spesso a trovarti». Quelle furono le parole che mi disse Giovanna, l'unica mia figlia. Per dirmi che avrei dovuto lasciare la mia bella casa, i miei ricordi, il mio vivere lento, ma tranquillo. Purtroppo dalla morte di Paolo, l'uomo che ho amato di più al mondo, il mio vivere sola era diventato a volte straziante, fatto di attese, di campanelli mai suonati o di un telefono muto e insensibile. Sono sempre stata una donna attiva amante dei viaggi,...