“
Double face:
scrittura e scrittore” di Miriam Ballerini
Marco Salvario
Chi compra un libro, lo
fa principalmente per due motivi: imparare o divertirsi. “Double
face: scrittura e scrittore” può essere scelto per entrambi. È un
volume agile, vario, ricco di citazioni, esempi ed esperienze
personali dell’autrice, che insegna, fa riflettere, si legge di un
fiato come un romanzo e si può rileggere più volte per raccogliere
emozioni e consigli nuovi.
Autrice impegnata e
pluripremiata, Miriam Ballerini mette su carta le proprie esperienze
come insegnante di scrittura creativa e lo fa senza promettere
l’impossibile, ma convincendo e motivando il lettore, portandolo a
riflettere sulle proprie motivazioni, sul rapporto con i futuri
lettori e sulla tecnica di scrittura. Il proposito dell’autrice è
dichiarato con chiarezza: “Il corso è una mia creatura per
spiegare come si costruisce un libro”, una scommessa coraggiosa e
ambiziosa, che arrivati all’ultima pagina, si può considerare
vinta.
Un vantaggio di questo
libro rispetto ai tanti manuali che circolano, diversi per
impostazione e sostanza, è che non presenta tanto un metodo, quanto
permette di confrontarsi con una scrittrice vera, nata e cresciuta
fuori da una dinamica interna al mondo editoriale, che ha saputo fare
e costruire da sola il proprio percorso, mietendo negli anni
riconoscimenti e successi.
Giustamente il primo
passo che uno scrittore deve compiere, è domandarsi quali messaggi
si vuole comunicare al lettore. Scrivere può essere facile, scrivere
bene non lo è, e Miriam Ballerini ci insegna molte verità, come a
fare attenzione nella scelta delle parole, dei verbi giusti per
evitare errori e dare eleganza al proprio stile. A scrivere bene
s’impara leggendo, ma la lettura deve essere gestita con
intelligenza per essere utile. Il racconto deve essere pianificato e
modellato con cura, rifinito in ogni sua fase rispettando i
personaggi principali e quelli secondari.
Non mi soffermo oltre sui
consigli e sui metodi, riportati in nove lezioni, che ogni lettore
personalizzerà seguendo la propria sensibilità, i propri gusti e la
propria pazienza. Lezioni e non capitoli, perché si sente che si
tratta di lezioni vere, pubbliche, tenute con lo scrupolo e la
preoccupazione di informare, di aiutare a memorizzare i concetti con
esempi e aneddoti talora amari ma tratti dalla vita vissuta, e
soprattutto di non annoiare mai.
Alla fine “Double face”
si dimostra un libro prezioso per tutti coloro che, anche non
aspiranti scrittori, sentono il fascino quasi magico e la meraviglia
di quei “simboli neri su sfondo bianco”, che permettono agli
uomini di fermare per sempre parole, pensieri e storie, senza
lasciarle svanire nell’oblio.