martedì 6 ottobre 2020

Articolo di Vincenzo Capodiferro


 Double face. Scrittura e scrittore”

Un completo ed avvincente manuale di scrittura di Miriam Ballerini


Questa volta la nostra cara amica e scrittrice Miriam Ballerini si è buttata a capofitto nella stesura di un manuale per scrittura creativa, dal titolo, quanto mai intrigante: “Double face. Scrittura e scrittore”, uscito nel settembre 2020. Miriam ha alle spalle una promettente carriera di scrittrice, ma ha cominciato dal nulla, un po’ come tutti: «La mia avventura è iniziata nel 2001. Fin da ragazzina ho provato a inviare varie lettere a delle case editrici, cercando di trovare un coraggio che non avevo, ma con tutta la fiducia che si può ancora covare quando si è degli adolescenti. Poche mi risposero con una lettera preconfezionata: ”Siamo spiacenti, ma quanto ci propone non rientra nei nostri canoni letterari”. Già solo avere in mano una lettera da aprire che giungeva da una casa editrice, credetemi, dava un tremore alle gambe inimmaginabile!». La bella lezione che Miriam vuol trasmetterci è che non si può scindere tra scrittore e scrittura: sono un tutt’uno. Purtroppo le nostre menti sono infatuate ancora dell’estetismo-astrattismo concretato crociano: l’artista è l’opera d’arte, il poeta è la sua poesia. Ma è vero il contrario! Questo idealismo ci ha infettato, per cui impariamo D’Annunzio, Leopardi, e tutti gli altri come se fossero degli extraterrestri, o dei santi senza vita e perciò poi li odiamo. Non li conosciamo bene. Non conosciamo la loro vita. La bellezza del manuale di Miriam è innanzitutto quella di inframezzare lezioni sulla scrittura creativa ad esperienze dirette della sua vita, di donna innanzitutto e di scrittrice poi: «Posso dire che ho raccolto tantissime soddisfazioni, premi prestigiosi, riconoscimenti che ho ottenuto senza aver mai dovuto pagare nessuno, né senza scendere a compromessi. Ho avuto diverse delusioni, ma chi non le ha nella vita? Di persone che si sono finte amiche finché potevano sfruttarmi, per poi svanire nel nulla. Gente che è venuta da me per dei consigli, per poi credersi migliore e snobbarmi. Di fatto rimanendo ferma là dove hanno deciso di restare, perché se si decide che non si ha più bisogno di apprendere, credetemi, si finisce sempre per percorrere le stesse strade, senza andare oltre». La letteratura è vita, innanzitutto. È una forma di vita. È vita che parla, vuole trasmettere emozioni, valori, chicchessia. E non è facile: penso che conoscendo Miriam, oramai da un bel po’, abbiamo appreso da lei che lo scrittore, l’intellettuale, l’artista, il musicista, cioè chiunque ha a che fare col genio, spesso e volentieri trova l’ostilità del genere umano, non il suo plauso. C’è anche il plauso, ma questo è più finto che vero. «Un giorno, la mia amica del cuore, mi passò un articolo uscito su una rivista: una nuova casa editrice cercava testi per partire, per farlo aveva indetto un concorso. Partecipai con un mio nuovo romanzo, fresco di scrittura “Il giardino dei maggiolini”». Si parte dal nulla, si affronta una serie di intemperie e ci si propone. Nessuno nasce imparato. Dicitur. Certo però che ci deve essere una certa inclinazione naturale: poeta nascitur. D'altronde noi possiamo trasmettere la tecnica, ma non l’arte, quella dobbiamo avercela. E ciò vale per ogni sorta di produzione creativa, anche per la scienza. Bisogna sentirlo. Di solito, il pittore, il musicista, lo scienziato, l’intellettuale, il letterato, chiunque fin da bambino sente di fare ciò, sente di farlo. Bisogna ascoltare la chiamata dell’Essere che preme da dentro di noi e ci dice: divieni ciò che sei! Come sosteneva Nietzsche… e gli altri. La vita è sogno! Noi diremmo: è anche sogno! Questo manuale con precisione e dovizia di particolari, con appropriate citazioni di scrittori classici e non, si presenta come un tesoretto per chi vuole cimentarsi in questa difficile, ma anche facile, meravigliosa, straordinaria, ma anche spinosa passione – e dico “passione” – della scrittura. Miriam è una maestra di vita. Ha scritto tanto, ma ha fatto anche tante battaglie, a volte scomode, battaglie che le sono costate derisioni, offese, come ella stessa ci racconta, direttamente o indirettamente. Ricorda anche quella sera quando l’ho conosciuta io la prima volta. Fu una serata straordinaria, ma anche difficile. Ci siamo accorti come spesso il verbo degli scrittori trova un’ostinata opposizione, sostenuta proprio dai più cari, dai più vicini, da quelli che credevi che ti sostenessero. Grazie Miriam per questo manuale: sono lezioni di vita, oltre che di letteratura e lezioni d’amore.

Vincenzo Capodiferro 

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